
Tratto da: “Lettera da Auschwitz” Anonimo e “Lettera dall’inferno” Anonimo
Regia: Silvano Ilardo
Musiche dal vivo: fisarmonica e due violini
Con: Silvano Ilardo, Dorotea Garozzo, Elena Crippa
Coreografie: Silvano Ilardo
Attrezzisti: Giulia De Lorenzi
Responsabile di palcoscenico: Chiara Currà
Responsabile di produzione: Irene Zappalà
Ufficio stampa: Manuela Caspani
Una produzione: Teatrando Produzioni
Regia: Silvano Ilardo
Musiche dal vivo: fisarmonica e due violini
Con: Silvano Ilardo, Dorotea Garozzo, Elena Crippa
Coreografie: Silvano Ilardo
Attrezzisti: Giulia De Lorenzi
Responsabile di palcoscenico: Chiara Currà
Responsabile di produzione: Irene Zappalà
Ufficio stampa: Manuela Caspani
Una produzione: Teatrando Produzioni
“Perché scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile”
F.De Andrè
Caratteristiche dello spettacolo:
Debutto: gennaio 2007
Principali piazze effettuate:
- adatto a teatri e a spazi non teatrali in cui il pubblico può anche circondare la messa in scena a distanza ravvicinata
- pubblico adulto e curioso
- stagioni di prosa come elemento di drammaturgia contemporanea
- Giornata della Memoria
Debutto: gennaio 2007
Principali piazze effettuate:
- Milano: Teatro Blu
- Seregno(MB): Teatro Santa Valeria
- Bovisio Masciago (MB): Teatro La Nuova Campanella
- Seregno(MB): Teatro Sant'Ambrogio
- Desio(MB);Villa Tittoni Traversi
Lo spettacolo
In guerra, nei campi di sterminio il tempo scorre veloce e crudele e ci si ritrova, in un attimo pieno di terrore , arido vecchio senza umanità, donna sola senza identità. Per Il Soldato e La Bambina il tentativo di sopravvivere alla creazione di mostri e all’isolamento si tramuta in un delicato tentativo di ricreare legami con gli affetti, con la memoria, con il passato. Una moglie lontana ignara dell’orrore in una Berlino che nasconde con il terrore la verità la stessa che straripa dalla denuncia del soldato. Unico strumento di comunicazione,i bianchi fogli intonsi, pronti ad accogliere e conservare le confidenze,ecco che si rivela l’unico luogo,l’unica possibilità, di un rifugio scaldato appena da una lanterna. Il Soldato e La Bambina non si possono parlare, non si possono ascoltare nel campo, ma si possono guardare. Lettere e diario diventano così luogo di incontro. Le parole e le domande, che i loro occhi hanno colto nell’altro, riceveranno voce e forma nei segni lasciati dall’inchiostro, testimoni dell’esistenza di umanità, della resistenza alla follia, del caldo fuoco che da vita ai loro cuori, in quegli inverni gelidi che uccidono i loro corpi, aggrappati disperatamente a melodie malinconiche nel tentativo di salvare ancora qualcosa di umano, mentre Berlino lontana con altre vite, soccombe.
Ognuno di noi ha una storia da raccontare.. una cicatrice.. un ricordo che non vuole tenere al buio.
Questa è la storia di:
Frau Ann Schroder Weber
Obergefreiter SS Kurt Weber
Marie Krall Giudea
Frau Ann Schroder Weber
Obergefreiter SS Kurt Weber
Marie Krall Giudea