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L’avaro

10/5/2013

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Immagine
Di Carlo Goldoni
Regia: Aldo Masella
Con: Silvano Ilardo, Dorotea Garozzo, Massimiliano Sala, Marco Schiatti, Vincenzo Leoni, Alessandro Predari
Luci e fonica: Chiara Currà
Una produzione Teatrando Produzioni in collaborazione con Centro Studi Coreografici del Teatro Carcano di Milano 

“Il mondo è un bel libro, ma poco serve a chi non lo sa leggere.”
Carlo Goldoni
Sullo stesso soggetto Goldoni si era già cimentato sessantacinque anni prima Moliere, regalandoci uno spettacolo in tre atti nel quale cominciavano a trapelare i temi di quella riforma dettatagli dalla grande lezione della commedia dell’arte. In questa riscrittura esaurisce il suo intervento sul tema in un solo atto, chiamando in causa, come accade nell’omonima pièce di Molière, il tipo dell’avaro smanioso di conservare, se non di accrescere, il proprio patrimonio. 
Ambrogio si sostituisce ad Arpagone ed anch’egli mira a impalmare una giovinetta. Donna Eugenia, la protagonista goldoniana, è la giovane vedova del figlio di Ambrogio fatta segno della spietata corte di tre gentiluomini. Il primo, il conte Filiberto Dell’Isola, il secondo, il cavaliere Costanzo degli Alberi, il terzo, Don Fernando, un nobile studente mantovano.
Il vecchio vorrebbe accasare la nuora ma senza rimetterci il patrimonio cui ella ha diritto come dote. Tra i tre pretendenti è solo il giovane Don Fernando che si dichiara disposto a rinunciare alla congrua fortuna della vedova. 
Ma l’estrema giovinezza non depone a suo favore e Ambrogio già dispera di liberarsi della costosa ospite quando il cavalier Dell’Isola propone una soluzione che accontenta tutti. La dote resti nelle mani dell’anziano suocero, ma lo stesso s’impegni, alla sua morte, a lasciar erede di ogni suo bene donna Eugenia.
Lo scaltro stratagemma fa propendere la preferenza della giovane per il cavaliere e gli altri si accontentino, sostiene il furbo pretendente, di essere considerati ospiti graditi quando avranno voglia di venire a far visita a lui e alla sua avvenente consorte. 
Caratteristiche dello spettacolo:
  • ricercato valore letterario del testo
  • messa in scena classica, curata e rispettosa dei canoni originali 

Lo spettacolo si presta a:
  • tutti i tipi di pubblico
  • stagioni di prosa come elemento di drammaturgia classica 
Durata: 1h 15min senza intervallo
Ripresa: ottobre 2010
Principali piazze effettuate:
  • Milano: Teatro Carcano
  • Saronno: Teatro Giuditta Pasta 

Note di regia

“La natura ben osservata è assai più ricca di tutte le combinazioni della fantasia”. Questo era il pensiero di Goldoni ed infatti l’arte, per lui natura, andava onorata accantonando tutto ciò che di artificioso, ipotetico, soprannaturale, declamatorio e convenzionale intervenisse ad inficiarne l’alto significato nel contesto della cultura del suo tempo.
La lezione della commedia che aveva entusiasmato Molière, lo impressionò, ma lo rese anche guardingo poiché poco si confaceva, alla sua ordinata maniera di rendere le cose, quel divagare “a soggetto” che fu a lungo patrimonio dei commedianti.
Ed è in questa continua ricerca di equilibrio che opera la regia di Aldo Masella, attento a non far prevalere il Goldoni piacevolmente scosso dai leziosismi che provenivano dalle farsacce venete e da quelle geniali impennate del “teatro all’improvviso” che imperava a Napoli.
Ma attenzione. Goldoni, lo sanno tutti, è un pericoloso percorso anche per i maratoneti più agguerriti e Masella, che ha più volte posta la sua firma alla regia di questa deliziosa commedia, ipotetica, anche questa volta, il divertito consenso del pubblico. 

Il regista   

Aldo Masella è regista, giornalista, direttore della scuola di teatro del Teatro Carcano di Milano. Già titolare della cattedra di Arte Scenica e Letteratura Poetica e Drammatica al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano sezione di Como, è nato a Napoli ed affianca ad un'intensa attività di scrittore, quella di regista teatrale e lirico nei principali teatri italiani e stranieri. Per diversi anni è stato critico musicale sulla pagina napoletana del Tempo ed ha collaborato con altri quotidiani quali IL ROMA ed IL MATTINO di Napoli e con settimanali dei gruppi Rizzoli e Rusconi. 
Nella sua attività di regista ha firmato numerosi spettacoli andati in scena in prestigiosi teatri tra cui il Teatro san Carlo di Napoli, il Teatro dell’Opera di Roma, l’Arena di Verona, il Teatro regio di Torino. 
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