Di William Shakespeare Regia ed adattamento: Silvano Ilardo Luci e fonia: Stefano Milani Costumi: Miriam Zappa Una produzione: Teatrando Produzioni La quiete di un’assolata piazza di Siviglia viene turbata dagli strepiti della irascibile Caterina che non risparmia insolenze a nessuno dei sospirosi pretendenti della soave Bianca, sua corteggiatissima sorella minore. Caterina è famosa per la sua “malalingua”, motivo di grande preoccupazione per la madre Consuelo, energica ed autoritaria, che dispera ormai di riuscire a sposarla. Solo una forza della natura “che imperversi più del tuono d’autunno quando sconquassa il cielo” potrebbe domarne la furia: una sfida avvincente per lo spocchioso Petruccio, dai modi rudi ma dalla volontà di ferro. L’incontro tra i due avviene su un simbolico ring umano, Petruccio per niente impressionato dalla superbia di Caterina, ne volge la focosità in passione amorosa. La Bisbetica cederà le sue armi di fronte a quelle più forti dell’amore; scoprendo quanto possa essere dolce abbandonarsi tra le braccia di un uomo orgoglioso e deciso par suo, e cambierà radicalmente atteggiamento. Caratteristiche dello spettacolo:
Debutto: maggio 2003 Principali piazze effettuate:
Note di regia I personaggi, sulla sfondo di una esaltata “mediterraneità”, sono animati da un’incontenibile energia vitale: il caldo torrido accende le passioni e infuoca gli animi. Gli attori percorrono la scena come frecce appena scoccate, conferendo allo spettacolo un ritmo incalzante; le sonorità del flamenco di Octomar Liebert e quelle andaluse di El Elebrijano avvolgenti ed intense, fanno vibrare sentimenti e corpi come corde tese. Fedeltà alla parola shakespeariana e dinamicità del movimento trovano reciproca valorizzazione; sedici coreografie accompagnano il susseguirsi delle scene, conferendo allo spettacolo un ritmo coinvolgente ed incalzante che cattura l’attenzione dello spettatore dall’inizio alla fine, in un susseguirsi di sorprese fatte di luci, suoni e colori. L’equilibrio fra passiva sottomissione e lieta accettazione reciproca si gioca su un impercettibile ma fondamentale confine, l’amore non è dipendenza, né ipocrisia, né debolezza: Caterina e Petruccio hanno semplicemente trovato il “loro” modo di amarsi. E d’altra parte la scelta di volgere al femminile la figura genitoriale di Caterina e Bianca, dà una connotazione nuova alla vicenda, trasportandola, pur nella fedeltà al testo shakespeariano, in una dimensione più “paritaria” e oggi a noi culturalmente più vicina. Le scaramucce tra gli uomini e le donne della “Bisbetica” diventano così un intrigante girotondo di emozioni, giocato tutto sul filo del rasoio e intriso di una sensualità coinvolgente e seducente per chi assiste. La vicenda è ambientata in Andalusia, caratterizzazione estrema di uno scenario latino già nella volontà dell’autore, una scelta che trasferisce ancora maggior calore e passionalità a quella che diventa la storia de “La Fierecilla Domada”. Il testo La commedia presenta un’alternanza di registri drammatici e comici. I personaggi utilizzano spesso un linguaggio letterario molto convenzionale ed ornato; Lucenzio e gli altri parlano spesso per frasi fatte, proverbi, con riferimenti a libri, frasi italiane o citazioni latine imperfette. Dal punto di vista del linguaggio vi è anche un certo contrasto tra vecchi e giovani, padri e figli, innamorati dichiarati o nascosti. Originale è il tono comico-farsesco con cui Shakespeare tratta l'intreccio principale: Petruccio e Caterina possiedono una carica travolgente nei loro furibondi contrasti verbali. Ad esempio il loro primo incontro-scontro, rappresenta un grande momento di teatro perché è l'unico in cui, a parole, Caterina è alla pari di Petruccio. Il loro è un vero e proprio match di battute, frecciate e sottointesi. Essi parlano un linguaggio diretto, spontaneo, irriverente ed arguto, che contrasta con le false ipocrisie dei discorsi di Bianca e tutti gli altri. Se il tono ironico domina la commedia, non dobbiamo dimenticare che è proprio il momento finale che riporta la concentrazione e fa da contrappunto patetico: frustrata prima, quando era bisbetica, e dopo, quand’è domata, Caterina paga il prezzo di un’educazione e di una rigidità sociale ingiuste. Galleria fotografica
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