Di William Shakespeare Regia: Silvano Ilardo Musiche dal vivo: Percussioni - Andrea Quattrini Con: Claudia Giampaoli, Daniele Giulietti, Laura D'Auria, Matilde Dondena, Stefano Lo Jacono, Valentina Grancini, Vincenzo Corso Con la partecipazione di: Miriam Pilotto, Emanuel Grassi Coreografie: Silvano Ilardo Attrezzisti: Giulia De Lorenzi Responsabile di palcoscenico: Chiara Currà Responsabile di produzione: Irene Zappalà Ufficio stampa: Manuela Caspani Una produzione: Teatrando Produzioni Straordinarie suggestioni di luci e colori e suoni, costumi atemporali , un cast di ottimi interpreti per una delle commedie più celebri, affascinanti e misteriose di Shakespeare. Il “Sogno di una notte di mezza estate” è un capolavoro di equilibri, tra magia e realtà, amore e tradimento. «Se noi ombre vi abbiamo irritato non prendetela a male, ma pensate di aver dormito, e che questa sia una visione della fantasia...noi altro non v’offrimmo che un sogno» Caratteristiche dello spettacolo:
Lo spettacolo si presta a:
Debutto: giugno 2008 Principali piazze effettuate:
Lo spettacolo La notte di mezz’estate è una notte magica e il titolo ne svela immediatamente l’atmosfera onirica, irreale in cui Shakespeare rivela la sua libertà di fantasia. Per una strana alchimia, nell’opera si fondono quattro trame diverse, mettendo nel cocktail tutto quello che ci dovrebbe stare: la comicità rappresentata dalla commedia di Tacchia e degli altri commedianti; l'Amore visto attraverso la storia intrecciata delle due coppie di giovani amanti: Lisandro, Ermia, Demetrio e Elena. L’ordine e la moralità impersonata da Teseo e Egea e la Fantasia favolistica che si scatena con Titania, Puck e Oberon. Il testo classico è stato riadattato in modo da renderlo moderno ed ancora più coinvolgente, fatto non solo di parola , ma arricchito di tutti quegli elementi in grado di stimolare tutti i sensi del pubblico. Il gioco di luci , le sonorità suonate dal vivo da un percussionista in scena, le coreografie tribali, catturano sin dall’inizio lo spettatore in un ‘atmosfera da “ sogno” e “ mitica” , dove la scenografia sarà rappresentata dagli stessi attori sempre in scena. L’entrata nel “bosco magico” si trasforma nel viaggio verso l’iniziazione all’amore. L'Amore, che in ogni dimensione, con i suoi guasti ed il suo essere volubile, ci fa diventare ciechi, poi rinsavire, ed accecare di nuovo a suo piacimento senza logica o giustificazione plausibile. Amore che dà tristezza e malinconia e che sempre e comunque ci ammalia e ci imbroglia.
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